Luca Pandolfi, icona dello snowboard freeride, se n’è andato
Amava lo snowboard e le montagne del mondo, anche se era nato nel mio stesso paese d’origine, Montaldo Scarampi in provincia d’Asti. Spesso scherzavamo sul fatto che eravamo “paesani”, anzi che fosse il paese del “barbera e snowboard”. Per tutti Luca Pandolfi era un’icona dello snowboard freeride, conosciuto in tutto il mondo soprattutto dopo aver partecipato al film “Higher” con Jeremy Jones in Himalaya ed essere stato premiato nel 2015 come miglior freerider italiano.
Ma Luca, che era nato il giorno di Natale del 1973 e se n’è andato oggi 17 marzo in una valanga nel vallone del Flassin in Valle d’Aosta, aveva viaggiato in 40 paesi del mondo, quasi sempre mettendo la soletta del suo snowboard sulla neve delle montagne di quei paesi. Quel che colpiva di Luca era la dimensione della sua filosofia di vivere la montagna e viaggiare, usando lo snowboard non solo come attrezzo per scendere, ma come scusa per visitare paesi lontani e incontrare gente e culture diverse, dalll’Himalaya alle Ande, dall’Iran alla Georgia. Aveva vissuto a Verbier, poi a Gressoney e da 15 anni era a Chamonix, anche se era facile incontrarlo sul versante italiano del Monte Bianco, a Helbronner, che definiva come il miglior spot del mondo.
Tante le discese sul Monte Bianco e sulle Alpi: la Sentinella Rossa, il Couloir Diable al Bianco, la nord dell’Eiger, la nord del Monviso, la nord del Breithorn, la nord del Liskamm, ma la lista sarebbe interminabile.
Era originale e controcorrente, non omologabile in un mondo del freeride, libero per definizione. Ha vissuto realizzando i suoi sogni, in fondo ha realizzato i sogni di ogni snowboarder che va in montagna, vivendo sulla cresta dell’onda delle sue scelte.
Addio Luca, ci mancherai.
Guarda l’intervista con Luca Pandolfi del 2015